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Visualizzazione dei post da novembre, 2013

Sfiorando il muro

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In occasione della messa in onda televisiva del film "Sfiorando il muro" su Rai 1 questa sera (domenica 24 novembre 2013), pubblico il pezzo che ho scritto subito dopo averlo visto al cinema. Buona lettura, ma soprattutto, buona visione! Quando ho preso posto in sala, non sapevo cosa aspettarmi da questo documentario. Ogni volta che si parla di “Anni di Piombo” si citano i soliti stereotipi: le armi, la violenza, le bombe. Le persone coinvolte direttamente o indirettamente, come Silvia Giralucci, il cui padre è stato ucciso dalle BR , ripetono le stesse cose da anni. Il motivo del mio stupore, è che Silvia non lo fa. Ha condotto una ricerca tanto   personale quanto storica con una maestria che ho visto in poche persone. Ha intervistato sia ex missini sia ex autonomi, ha portato sullo schermo le molte facce di quella medaglia sporca di sangue che sono gli anni Settanta. Attraverso questo cortometraggio (in onda domenica 24 novembre su Rai 1 alle 23.30),

Citizen Journalism: arma a doppio taglio

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Si è cominciato a parlare di Citizen Journalism con l'avvento del web, degli smartphone e dei social network. Ma credo che, se tornassimo indietro nella storia del giornalismo, troveremmo delle interessanti analogie con ciò che sta accadendo oggi, ovvero la partecipazione attiva dei cittadini al mondo dell'informazione. La prima forma di partecipazione cittadina al giornalismo, si può trovare nella Parigi del 1630 con Theophraste Renaudot, che pubblica " Bureau d'addresses et des rencontres ": il primo periodico dedicato interamente alla compravendita di beni e alle domande od offerte di lavoro. I lettori erano invitati a partecipare attivamente alla costituzione del giornale attraverso i propri annunci, portando la stampa ad occuparsi della quotidianità e non più solo delle notizie a carattere internazionale che servivano ai mercanti per commerciare (maree, pirati, venti) o eventi politici di cui si interessava la corte. Era un periodico creato da un editore

Haiyan: tifone miete 10mila vittime nelle Filippine

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Un tifone di categoria 5 della scala Saffir-Simpson si è abbattuto nelle Filippine , in particolare sulle isole di Leyte, Samar e Cebu, provocando (secondo le stime del National Disaster Risk Reduction and Management Council ) 10mila morti e colpendo 944.586 famiglie, cioè 4.28 milioni di persone; i dispersi sono 2mila solo nell’isola di Samar. Il tifone viaggiava a 235 chilometri orari causando folate di 275 chilometri orari e onde alte fino a 6 metri, abbattendo case ed edifici come fossero fatti di carta. Secondo l’ Unicef , più del 40% delle persone coinvolte sono sotto i 18 anni di età. Un evento del genere non si verificava da 50 anni e ha dell’incredibile. Come succede dopo ogni catastrofe sono cominciati i saccheggi , in particolare a Tacloban, città a sudest di Manila di 200mila abitanti, in cui ognuno cerca di prendere tutto ciò che può. Un uomo ha raccontato di essere riuscito a recuperare cibo e sapone: “Il tifone ci ha strappato la dignità, ma sono tre giorn