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Visualizzazione dei post da 2013

Philomena: una realtà ancora da scoprire

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“Io la perdono, sorella Hildegarde” (Philomena a una delle vecchie suore del convento di Roscrea, Irlanda) Tra i tanti film consigliati da vedere al cinema durante le vacanze di Natale, sono stata piacevolmente sorpresa di vedere l’ultimo film di Stephen Friars ( The Queen - La regina , con Helen Mirren), un altro biopic tratto da una storia vera: Philomena , con il premio Oscar Judi Dench e Steve Coogan nei ruoli principali. La storia è un susseguirsi di flashback, iniziando dall’inizio dagli anni Duemila: Martin Sismiche (Coogan), ex giornalista e politico, viene licenziato dal suo incarico di portavoce del governo e cerca un lavoro; ad una festa gli viene proposto dall’editrice di un giornale di scrivere un articolo strappalacrime che attiri il pubblico e una delle cameriere, Jane (Anna Maxwell Martin), gli propone la storia della propria madre, Philomena Lee, finalmente rivelata dopo cinquant’anni di silenzio.

Hunger Games: la ragazza di fuoco

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(Attenzione: se non avete ancora visto il film, potrebbero esservi rivelati alcuni particolari della pellicola!) “Deve essere eliminata. L’intera specie deve essere eliminata”  (Presidente Snow a Plutarch Havensbee) Dopo il successo firmato Gary Ross, il 27 novembre 2013 esce in Italia il secondo capitolo della serie creata dalla scrittrice americana Suzanne Collins: Hunger Games - La Ragazza di Fuoco , questa volta firmato Francis Lawrence (regista di Come l’acqua per gli elefanti ).  Il primo film parlava delle vicende di Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence), la ragazza del Distretto 12 di Panem sacrificatasi alla Mietitura al posto della sorella minore Prim e vincitrice dei settantaquattresimi e terrificanti Hunger Games insieme al suo compagno di Distretto, Peeta Mellark (Josh Hutcherson), con il quale aveva inscenato una storia d’amore per poterlo salvare dall’Arena dei giochi.  Ora, con il secondo, si apre un altro capitolo: la vita di Katniss dopo gli Hunger Ga

Sfiorando il muro

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In occasione della messa in onda televisiva del film "Sfiorando il muro" su Rai 1 questa sera (domenica 24 novembre 2013), pubblico il pezzo che ho scritto subito dopo averlo visto al cinema. Buona lettura, ma soprattutto, buona visione! Quando ho preso posto in sala, non sapevo cosa aspettarmi da questo documentario. Ogni volta che si parla di “Anni di Piombo” si citano i soliti stereotipi: le armi, la violenza, le bombe. Le persone coinvolte direttamente o indirettamente, come Silvia Giralucci, il cui padre è stato ucciso dalle BR , ripetono le stesse cose da anni. Il motivo del mio stupore, è che Silvia non lo fa. Ha condotto una ricerca tanto   personale quanto storica con una maestria che ho visto in poche persone. Ha intervistato sia ex missini sia ex autonomi, ha portato sullo schermo le molte facce di quella medaglia sporca di sangue che sono gli anni Settanta. Attraverso questo cortometraggio (in onda domenica 24 novembre su Rai 1 alle 23.30),

Citizen Journalism: arma a doppio taglio

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Si è cominciato a parlare di Citizen Journalism con l'avvento del web, degli smartphone e dei social network. Ma credo che, se tornassimo indietro nella storia del giornalismo, troveremmo delle interessanti analogie con ciò che sta accadendo oggi, ovvero la partecipazione attiva dei cittadini al mondo dell'informazione. La prima forma di partecipazione cittadina al giornalismo, si può trovare nella Parigi del 1630 con Theophraste Renaudot, che pubblica " Bureau d'addresses et des rencontres ": il primo periodico dedicato interamente alla compravendita di beni e alle domande od offerte di lavoro. I lettori erano invitati a partecipare attivamente alla costituzione del giornale attraverso i propri annunci, portando la stampa ad occuparsi della quotidianità e non più solo delle notizie a carattere internazionale che servivano ai mercanti per commerciare (maree, pirati, venti) o eventi politici di cui si interessava la corte. Era un periodico creato da un editore

Haiyan: tifone miete 10mila vittime nelle Filippine

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Un tifone di categoria 5 della scala Saffir-Simpson si è abbattuto nelle Filippine , in particolare sulle isole di Leyte, Samar e Cebu, provocando (secondo le stime del National Disaster Risk Reduction and Management Council ) 10mila morti e colpendo 944.586 famiglie, cioè 4.28 milioni di persone; i dispersi sono 2mila solo nell’isola di Samar. Il tifone viaggiava a 235 chilometri orari causando folate di 275 chilometri orari e onde alte fino a 6 metri, abbattendo case ed edifici come fossero fatti di carta. Secondo l’ Unicef , più del 40% delle persone coinvolte sono sotto i 18 anni di età. Un evento del genere non si verificava da 50 anni e ha dell’incredibile. Come succede dopo ogni catastrofe sono cominciati i saccheggi , in particolare a Tacloban, città a sudest di Manila di 200mila abitanti, in cui ognuno cerca di prendere tutto ciò che può. Un uomo ha raccontato di essere riuscito a recuperare cibo e sapone: “Il tifone ci ha strappato la dignità, ma sono tre giorn

La scuola pubblica non esiste più

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Il governo ha deciso di finanziare le scuole private con 220 milioni, mentre a quelle pubbliche saranno versati 150 milioni. Gli studenti che frequentano una scuola privata sono, in media, 905.838; frequentano la scuola pubblica 7.865.825 alunni (fonte MIUR, a.s 2007/2008). Facendo un rapido conto, il governo aiuterebbe gli studenti delle scuole pubbliche con 19 euro a testa, mentre quelli della scuola privata riceverebbero 242 euro cada uno. Veniamo ad alcune brevi e semplici considerazioni. Le scuole private, come tutti sanno, hanno rette altissime, che genitori facoltosi pagano per dare la migliore istruzione ai loro figli. Ci sono i migliori insegnanti, sale computer, palestre attrezzate e personale sempre disponibile. Tutti elementi che fanno crescere lo studente in un ambiente splendido, senza intoppi. Molto diversa è la situazione della scuola pubblica. Gli insegnanti sono per la maggior parte precari quindi cambiano ogni anno lasciando lo studente senza un