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Visualizzazione dei post da giugno, 2020

Donne in conflitto - Anteprima

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In attesa che arrivi marzo 2021, quando i lettori riceveranno il libro a casa, Bookabook ha messo a disposizione una piccola anteprima. Il testo fa parte del prologo, la prima parte dell'inchiesta. Buona lettura. A volte dare una definizione non è semplice. Per esempio, cosa vuol dire “amare”? Secondo il vocabolario significa provare sentimenti per qualcuno o qualcosa. E cosa vuol dire “libertà”? Non avere freni o impedimenti. Eppure sembrano definizioni riduttive. Una donna che vive in un paesino vicino a Betlemme ha detto che ama suo marito perché la mantiene e non la picchia . Per noi, in Occidente, amare significa sentire le farfalle nello stomaco, provare desiderio, passione e affetto, significa essere felici con un’altra persona. Il concetto di libertà è ancora più complicato. Si può definire libero un popolo che deve rinchiuderne un altro e minacciarlo per poter sopravvivere? Sono liberi gli israeliani che vivono tutti i giorni nella paura di un attentato? Secondo la visione

Donne in conflitto - Consigli utili

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Pianificazione è la parola chiave . Ogni intervista va fissata prima di partire così da non avere buchi che possono portare a ritardi. La scaletta degli spostamenti, inoltre, andrebbe data a qualcuno di fiducia così che chi resta a casa sappia sempre dove siamo. I Territori palestinesi non sono certo la zona più pericolosa al mondo ma alcuni accorgimenti sono doverosi. Prima di tutto bisogna evitare di dare nell'occhio e fare di tutto per rendersi "invisibili". L'obiettivo è portare a casa delle interviste, non mettere in piedi una lotta contro una cultura diversa. Quindi niente abiti sgargianti, troppo scollati o troppo corti. Se si parte in estate, come nel mio caso, bene le magliette a maniche corte ma non le canottiere, vietati i pantaloni corti. Portare con sé una sciarpa leggera da mettere sulla testa per due ragioni: mostrare rispetto (aiuta a stabilire confidenza) e proteggersi dal caldo. Ho scoperto con sorpresa che coprire la testa con un foulard (ne a

Donne in conflitto - Le domande

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Non è così semplice come può sembrare. Buttare giù le domande per un'intervista è una delle attività più importanti: a domanda banale, risposta banale. Serve un ragionamento per ognuna e il segreto è partire dalla risposta . Cosa voglio sapere? E come ci arrivo? Cominciando da queste basi ho iniziato a fare una scaletta. Su un foglio scrivevo tutto ciò che mi veniva in mente, alla rinfusa, per poi ordinare le domande a seconda della loro delicatezza. Le questioni più spinose, come religione e politica, volevo tenerle alla fine. Un'intervista non deve essere un semplice botta e risposta, deve essere una conversazione . E qui si arriva all'ultimo step: tagliare. Mi sono imposta di arrivare nei Territori palestinesi con un massimo di dieci domande. Più che altro spunti di indagine e riflessione, per poi seguire il corso della chiacchierata. Nulla impedisce di porre nuovi quesiti ma se si parte con venti domande si rischia di non finire più e di far stancare l'interlocu

Donne in conflitto - L'idea

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"Donne in conflitto" è il racconto di un viaggio nei Territori palestinesi durante il quale ho intervistato donne di Gerusalemme, Betlemme e Ramallah. Donne di differenti ceti sociali, età e credo religioso. L'idea è nata nel 2016 per la tesi di laurea magistrale e sono partita nel luglio di quell'anno. Sono state due settimane molto intense, impegnative e indimenticabili. Perché? Iniziamo con il dire che non mi piace la generalizzazione . E in questo libro ho cercato di affrontarne due: donne e mondo arabo. Le prime, se solo si accenna a discorsi come la parità, vengono tacciate di femminismo, una parola a dir poco abusata. Il femminismo non è un pensiero unico ma una grande corrente al cui interno vivono diverse espressioni, spesso contrastanti tra loro.  Sul mondo arabo forse basta fare una domanda per capire quanto la generalizzazione è profonda e pericolosa: in quanti conoscono la differenza tra sciiti e sunniti? In Occidente, dopo la crescita di vari nucle

Libri in crowdfunding: l'evoluzione dell'editoria

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Immaginate un mondo in cui vengono pubblicati solo i libri che davvero piacciono ai lettori. Niente più "letteratura spazzatura", testi di dubbia qualità inviati alle librerie solo per fatturare. Immaginate un mondo ricco di buone letture . Ebbene, potrebbe non essere solo un'utopia. Il mondo dell'editoria sta cambiando, è inevitabile. Le vendite negli anni sono calate a picco, si legge sempre meno e sempre peggio. Un tentativo di rivoluzione c'è stato con gli ebook ma non è stato ottenuto il successo sperato. Sono tantissimi ancora a preferire la carta. Ecco che in questa situazione di difficoltà si inserisce Bookabook . Casa editrice di stanza a Milano nata nel 2014, propone un metodo nuovo: il crowdfunding . La pratica, finora utilizzata soprattutto per raccogliere fondi per cause benefiche, consiste nella pubblicazione sul sito della casa editrice di diversi testi. I lettori possono leggere le sinossi, lasciare commenti e acquistare una o più copie del lib