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Visualizzazione dei post da ottobre, 2013

La scuola pubblica non esiste più

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Il governo ha deciso di finanziare le scuole private con 220 milioni, mentre a quelle pubbliche saranno versati 150 milioni. Gli studenti che frequentano una scuola privata sono, in media, 905.838; frequentano la scuola pubblica 7.865.825 alunni (fonte MIUR, a.s 2007/2008). Facendo un rapido conto, il governo aiuterebbe gli studenti delle scuole pubbliche con 19 euro a testa, mentre quelli della scuola privata riceverebbero 242 euro cada uno. Veniamo ad alcune brevi e semplici considerazioni. Le scuole private, come tutti sanno, hanno rette altissime, che genitori facoltosi pagano per dare la migliore istruzione ai loro figli. Ci sono i migliori insegnanti, sale computer, palestre attrezzate e personale sempre disponibile. Tutti elementi che fanno crescere lo studente in un ambiente splendido, senza intoppi. Molto diversa è la situazione della scuola pubblica. Gli insegnanti sono per la maggior parte precari quindi cambiano ogni anno lasciando lo studente senza un

Tornare a casa non è indolore: lo racconta Mattia Signorini con "Ora"

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La Fiera delle Parole , manifestazione culturale che sta avvenendo a Padova in questi giorni, offre la possibilità di mettersi a confronto con mille storie diverse: giornalisti, scrittori, poeti, politici. Tutti riuniti nella città che fu di Galileo per raccontare e spiegare il mondo. Al Centro universitario si è radunata una piccola folla per ascoltare Mattia Signorini , scrittore originario di Rovigo, che ha presentato il suo ultimo lavoro: il romanzo “ Ora ”. Signorini racconta, tramite un flashback, la storia di Ettore che, appena può, scappa dal paesino dove vive vicino al Po con la sorella minore Claudia. Il protagonista non ha un buon rapporto con il padre e nella caotica Milano sembra ritrovare la serenità, in realtà solo apparente. Dopo una decina d’anni, i loro genitori decidono di partire e ritrovare i figli, ma restano uccisi in un incidente stradale. Nel frattempo Claudia è incinta di un ragazzo che scompare prima di apprendere la notizie ed Ettore si ri

Internazionale a Ferrara: terzo giorno

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Pioggia, freddo, vento: niente ha impedito al festival di Internazionale di andare fino in fondo, di completare uno degli eventi più attesi dell’anno nella caratteristica città di Ferrara. Persone comuni, come tante, con problemi più o meno grandi, con una vita piena o monotona, hanno fatto file lunghissime sotto la pioggia incessante pur di ascoltare. Ascoltare: uno dei verbi più belli e meno usati nella nostra epoca. Ascoltare chi ne sa di più, ascoltare storie di vita vissuta che sembrano tanto distanti e, magari, sono le stesse che accadono dietro l’angolo di casa nostra. Questo, per me, è sempre stato il festival di Internazionale: un’occasione di incontro e di scambio. L’edizione 2013 ancora di più, dal momento che ho avuto la fortuna di partecipare al progetto “Dal nostro inviato” indetto da Internazionale: ho toccato con mano cosa vuol dire avere diritti e doveri di un giornalista, un’opportunità unica che sono davvero contenta di aver fatto. Stamattina mi sentivo u

Internazionale a Ferrara: secondo giorno

Una pioggerellina strana e fastidiosa non ha impedito ai frequentatori del festival di Internazionale di partecipare agli eventi in programma. Ci sono stati disagi per spostamenti e un via vai a causa del freddo pungente, ma the show must go on ! La mattinata è cominciata nella bellissima Biblioteca Ariostea, con uno dei vicedirettori di Internazionale, Alberto Notabartolo, che ha spiegato ad una platea composta per la maggior parte da under 30 come comporre un curriculum che colpisca l’attenzione: semplicità, originalità, onestà e sintesi. Queste le caratteristiche fondamentali per superare la barriera di attenzione dei 10 secondi, limite oltre cui solitamente si scartano i curriculum inadeguati. E’ stato un incontro molto interessante anche per chi è già inserito nel mondo del lavoro: del resto, non si è mai finito di imparare, e Notabartolo ha dato alcune dritte davvero utili. Il maltempo non ha intaccato la presenza al contributo di Giovanni Moro, docente di sociolo

Internazionale a Ferrara: il primo giorno

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Il festival di Internazionale riunisce scrittori, giornalisti e politici di tutto il mondo: è uno degli eventi da non perdere. Infatti avevo intenzione di andarci, come ogni anno, magari in giornata. Mai avrei pensato che ci sarei andata come inviata della stampa. Sono stata scelta, con altri venti ragazzi e ragazze under 30 aspiranti giornalisti, per partecipare nell’ambito del progetto “Dal nostro inviato” che prevede la presenza costante sui social network per spiegare come procede il festival. Un’occasione più unica che rara. Camminare per Ferrara e assistere agli eventi portando il pass della stampa appeso al collo è stato emozionante: gli anni scorsi invidiavo chi lo indossava, sognando di averne uno anche io.  La giornata è cominciata con l’inaugurazione del festival al Teatro Apollo con il direttore di Internazionale e la consegna del premio “Anna Politkovskaja” a Chouchou Namegabe, giornalista congolese che si batte per la libertà d’informazione nel suo Paese