Condanna per la centrale "Polesine Camerini"

La centrale termoelettrica di Porto Tolle (Rovigo) è stata costruita nei primi anni '80 ed è sempre stata al centro di polemiche riguardanti le notevoli quantità di agenti inquinanti che produce. Secondo l'Ispra, la centrale ha provocato 3,6 miliardi di euro di danni ambientali emettendo 12 volte la quantità consentita di anidride solforosa, 4 volte di ossidi di zolfo e 2 di polveri.

Il tribunale di Rovigo ha condannato Paolo Scaroni e Franco Tatò, ex amministratori delegati di Enel, a 3 anni di carcere e 5 di interdizione dai pubblici uffici "per aver messo in atto condotte che mettono in pericolo la comunità" tra il 1998 e il 2005, secondo l'art. 434 del codice penale riguardante il disastro ambientale doloso. Scaroni e Tatò dovranno pagare anche provvisionali alle parti civili per 430 mila euro. Il pm Manuela Fasolato ha fatto partire un'altra istruttoria, detta "Enel bis", relativa ai danni provocati dalla centrale "Polesine Camerini" dopo il 2009.
L'attuale Ad di Enel, Fulvio Conti, è stato assolto per "mancanza dell'elemento soggettivo": con lui, sono stati assolti anche altri ex manager (Antonino Craparotta, Leonardo Arrighi, Sandro Fontecedro, Alfredo Inesi, Carlo Zanatta) e l'ex direttore dell'impianto Renzo Busatto.
Scaroni e Tatò minacciano subito il ricorso in appello, definendo la sentenza come "assurda".
Secondo il pm Fasolato, la condotta sconsiderata dal punto di vista ambientale ha provocato un grave aumento delle patologie respiratorie, specialmente nei bambini, come risulta dalle ricerche dell'Istituto dei Tumori del Veneto.
Greenpeace, Legambiente e Wwf, associazioni che hanno partecipato attivamente alle proteste nei confronti della centrale di Porto Tolle e si sono costituiti parte civile al processo, esprimono la loro "soddisfazione per la sentenza che ha riconosciuto ciò che le tre associazioni hanno denunciato per anni, ossia che la centrale di Porto Tolle ha continuato a funzionare in mancanza delle autorizzazioni ambientali, causando gravi danni alla salute della popolazione residente e all'ambiente".


Silvia Moranduzzo

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