Arcella, sicurezza dalla luce Giordani: Led nel quartiere e per la zona della stazione

Pubblicato sul Corriere del Veneto (edizione cartacea) il 15 febbraio 2018


Più sicurezza, reale e percepita, attraverso un vasto programma di rifacimento della pubblica illuminazione in due aree tra le più critiche della città: quartiere Arcella e la zona che circonda la Stazione. E’ il piano annunciato dal sindaco di Padova, Sergio Giordani, che ipotizza una spesa di 20 milioni e due anni di lavorio (includendo anche il rifacimento degli impianti in centro). La nuova illuminazione sarà a led, calda e meno dispendiosa.
Il sindaco Sergio Giordani a breve comincerà le trattative con Hera per rinnovare l’illuminazione all’Arcella, nella zona della stazione e in centro città. L’intenzione è quella di installare illuminazione a led nei due aree più critiche dal punto di vista della sicurezza e di sistemare l’impianto elettrico del centro, per molti aspetti obsoleto. «Una buona illuminazione è un ottimo deterrente per la criminalità. Serviranno due anni di lavori per completare l’intero progetto e l’investimento potrebbe aggirarsi intorno ai venti milioni, ma dobbiamo ancora prendere contatti con Hera», dice Giordani.
L’Arcella e la zona della stazione sono le due aree più toccate dalla piccola criminalità. Sono anche spazi che presentano criticità sociali, dove la percentuale di residenti stranieri è più alta che nel resto della città, con i relativi problemi di convivenza. Secondo i dati del Comune, all’Arcella il 26,78 per cento della popolazione non è italiana. Di recente, molte iniziative nate da idee di residenti hanno cercato di rianimare il quartiere dell’Arcella la sera, come ArcellaGround, una serie di eventi musicali e artistici gratuiti ospitati nei negozi, o ancora la linea di abbigliamento firmata ArcellaTown, collettivo che promuove progetti di rigenerazione urbana attraverso la creatività. L’intento è quello di ridare vita ad una zona della città che la sera si svuota.
Più difficile la situazione della stazione, dove ci sono molti uffici e buona parte dei pochi residenti è di origine straniera. Ci sono molti nascondigli dove gli spacciatori possono scambiare droga e uno di questi è piazza Gasparotto, luogo che presto sarà teatro di una completa e attenta riqualificazione, nella convinzione che il miglioramento di spazi e arredi possa incidere sulla sicurezza, tanto reale quanto percepita. Si è cominciato abbattendo la palazzina ex-Avis, che ospitava il bellissimo murales di Alessio B e ora l’amministrazione comunale ha avviato una serie di incontri con i cittadini per capire quali lavori siano necessari.
Proprio l’illuminazione è una delle prime cose che chiedono i residenti: essendo una zona dove ci sono più uffici che abitazioni, la sera si svuota e diventa il luogo ideale per la microcriminalità. «Lab+» è il grande contenitore di varie associazioni che hanno presentato un progetto alla giunta per rendere vivibile la piazza. Prima di tutto, secondo i cittadini, oltre ad un’adeguata illuminazione, servono arredi urbani come cestini, panchine e rastrelliere per le biciclette. Chiedono, gli abitanti di Arcella, anche la possibilità di installare un impianto di irrigazione per gli orti urbani creati nel 2015 da GasparOrto e curati da quindici volontari.
Un’idea per spingere altri imprenditori a investire su piazza Gasparotto è l’istituzione di eventi o festival, magari nei mesi primaverili, per far sì che diventi un luogo di aggregazione e frequentazione: è già stato creato un palco in legno e l’associazione Nadir si è dichiarata disponibile ad allestire un chiosco di bibite e cibo durante gli eventi. Per aumentare maggiormente la sicurezza nelle ore del giorno, i cittadini chiedono che alcuni uffici del Comune siano dislocati in uno dei palazzi della piazza. Il progetto ultimo deve ancora essere definito ma la collaborazione attiva tra residenti e amministrazione fa ben sperare. I lavori dovrebbero partire già questa estate e coinvolgeranno anche via Trieste e piazzale Boschetti.

di Silvia Moranduzzo

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