Security Summit Treviso: il pericolo cyber per le aziende del Triveneto

"Non è questione di se ma di quando". Così viene delineato il rischio di subire un attacco informatico dagli esperti del Security Summit tenutosi nei giorni scorsi a Treviso. Organizzato da Clusit, l'Associazione italiana per la sicurezza informatica, e Astrea con la collaborazione di Unis&f, è alla sua prima edizione nel capoluogo della Marca. Il motivo per cui si è scelto Treviso è semplice: il Nord-Est è sede di un bacino di aziende enorme che potrebbe essere colpito dal cybercrime. Secondo Mirko Gatto del VAR Group, ogni 100 aziende del Triveneto si verificano 200 mila attacchi informatici. Le piccole e medie imprese, tipologia prevalente nella nostra zona, spesso decidono di allocare scarse risorse per fronteggiare il rischio cyber non essendo consapevoli del problema o, peggio, sottovalutandolo.
Secondo gli esperti, le aziende venete sono soggette a tre generi di minaccia: virus di tipo ransomware che rendono indisponibili i dati e impongono all'azienda vittima il pagamento di un riscatto per riaverli (come il famoso "Wannacry" che ha bloccato ospedali, enti pubblici e università in tutto il mondo); insiders, cioè lavoratori dipendenti pagati da cybercriminali per divulgare informazioni sensibili della loro stessa azienda; infine, Paesi ostili a caccia di informazioni utili a porre in una posizione vantaggiosa eventuali acquirenti loro connazionali nell'ambito delle trattative di acquisto delle aziende attaccate.
"Prevenire è meglio che curare" è un detto che trova riscontro anche in ambito di cyber security. Infatti, un ipotetico ransomware che infetta i computer di un'azienda oltre a rendere i dati indisponibili, blocca le attività produttive causando un danno economico che può portare anche alla chiusura della suddetta azienda, visto che il successo del ripristino non è scontato. Le imprese venete dovrebbero cominciare a tenere in maggior considerazione il problema e predisporre politiche di sicurezza informatica tese a minimizzare il rischio cyber.


di Silvia Moranduzzo

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