Simulano il passaggio del tram per dire no al mezzo su rotaie

Pubblicato sul Corriere del Veneto (edizione cartacea) il 7 gennaio 2018

Una simulazione del passaggio del tram sul ponte di Voltabarozzo, per dire per dire no al tram e alla sue rotaie. Organizzata dall’ex parlamentare Filippo Ascierto di Fratelli d’Italia, l’iniziativa ha visto protagonista il Comitato No Rotaie a Voltabarozzo, un gruppo di cittadini che si sono uniti perché contrari alla costruzione della nuova linea del tram. «Pensiamo sia più adeguata alle esigenze della cittadinanza una linea di autobus elettrici – dice Liliana Gori, portavoce del comitato –. Come si è potuto vedere durante la manifestazione, il passaggio del tram su rotaie qui creerebbe solo disagi».
I manifestanti, con l’aiuto di vigili urbani e carabinieri, hanno chiuso una delle corsie del ponte di Voltabarozzo, proprio quella dove dovrebbe passare la nuova linea del tram, cercando di simulare la circolazione futura, con il mezzo pubblico in funzione. «Abbiamo scelto il giorno dell’Epifania perché sapevamo che non ci sarebbe stato molto traffico, non volevamo arrecare troppi disagi ai cittadini», spiega Gori. Nella mezz’ora in cui la simulazione è andata in scena, in effetti, non si sono create grandi code e il traffico è rimasto piuttosto scorrevole.
Il ministero delle Infrastrutture ha stanziato 56 milioni per realizzare la linea del tram che va dalla stazione a Voltabarozzo, passando per gli ospedali, ma ancora la giunta non ha deciso se optare per il tram o per l’autobus elettrico. La decisione ufficiale dovrebbe essere presa entro marzo prossimo, mentre la completa realizzazione dell’opera dovrebbe avvenire entro il 2022. La linea è lunga cinque chilometri e prevede dodici fermate, per un totale di venticinque minuti di percorrenza tra un capolinea e l’altro. Tuttavia, secondo il Comitato No Rotaie, il finanziamento dello Stato sarebbe insufficiente e per risparmiare converrebbe optare su un mezzo elettrico: «Il costo per l’adozione di moderni tram elettrici, rispetto a quello su rotaia – dice l’architetto Guido Barbieriè di circa un quinto, consentendo il risparmio di decine e decine di milioni rispetto all’attuale su rotaia».

di Silvia Moranduzzo

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