Motivi di sicurezza, Padova vieta la sosta nella via di Casellati. I residenti protestano

Pubblicato sul Corriere del Veneto (edizione cartacea) il 5 aprile 2018

Diciamolo subito. Nulla c’è di eccezionale nel fatto che la seconda carica dello Stato abbia una scorta che la segue sempre e dovunque e che la sua abitazione sia ininterrottamente presidiata. E, nel caso specifico, c’è ancor meno da stupirsi. Se non altro perché la padovana (pure se nata a Rovigo) Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato da neanche un paio di settimane, è destinataria di tali misure di protezione da ormai una decina d’anni. Cioè da quando, nel 2008, da «semplice» senatrice di Forza Italia, ricopriva il ruolo di sottosegretario alla Giustizia (ministro Angelino Alfano, premier Silvio Berlusconi) e, di fronte a non meglio precisate minacce, le erano appunto stati assegnati diversi uomini di guardia, scelti tra gli agenti della polizia penitenziaria.
All’epoca fecero puntualmente scalpore le sue vacanze sulle Dolomiti e in Sardegna con «bodyguards» al seguito. Ma adesso l’asticella dei provvedimenti di sicurezza nei confronti dell’avvocato Alberti Casellati, prima donna a sedersi sullo scranno più alto di Palazzo Madama, si sposta un pochino più su, provocando l’irritazione dei residenti e commercianti di via Euganea, la strada che collega il nodo di porta San Giovanni con il centro storico di Padova, passando per il Duomo.
Stiamo parlando della strada in cui, in un elegante edificio di tre piani color giallo ocra, abitano la neopresidente del Senato e il marito Giambattista, legale anche lui e contitolare (insieme alla moglie) dello studio in via Altinate specializzato in diritto di famiglia. Anzi, come tengono a sottolineare i due, nell’annullamento dei matrimoni davanti alla Sacra Rota. Il problema però, adesso, non è di tipo coniugale. Ma di quieto vivere con i vicini di casa, a dir poco imbufaliti per l’ ordinanza emanata ieri dal Comune che, su richiesta del ministero dell’Interno via questura, dispone il divieto di sosta permanente fino a data da destinarsi, sette giorni su sette e ventiquattrore su ventiquattro, in buona parte di via Euganea. Ovvero nel centinaio di metri, sul lato dei civici dispari, compreso tra l’ agenzia di viaggi Ambaradan e il bar Alla Madonnetta. Insomma, nelle immediate vicinanze della palazzina dei coniugi Alberti Casellati. «In via Euganea – si legge nel provvedimento firmato ieri dal settore Mobilità del Municipio – è residente una personalità politica sottoposta a misure di protezione. Per motivi di ordine pubblico, è opportuno evitare la sosta dei veicoli nel tratto stradale della suddetta via, prospiciente l’ abitazione». Apriti cielo. «Ma che senso ha – sbotta un barista della zona – prendere una decisione del genere quando tutti sanno che la neopresidente del Senato sta a Roma cinque giorni su sette da ormai ventiquattro anni, cioè da quando è stata eletta per la prima volta in parlamento nel 1994?». «Già in centro a Padova ci sono pochi parcheggi – gli fa eco una signora che abita a due passi dallo stabile della numero uno di Palazzo Madama – E adesso, per attuare questo provvedimento assurdo, ci portano via pure quelli riservati a noi residenti». «Ma dai – sorride un’altra signora di passaggio – Non ci credo. Non faranno mai una cosa simile. E poi per quale motivo? Ma lo sanno oppure no che l’avvocato Alberti Casellati torna in città soltanto il sabato e la domenica e per di più non tutte le settimane?». Non è ancora chiaro se egual provvedimento sia stato preso per la residenza di Roberto Fico, presidente della Camera, a Napoli.
Intanto, domani, la neopresidente del Senato incontrerà (probabilmente a Palazzo Balbi a Venezia) il governatore del Veneto Luca Zaia.

di Davide D'Attino, Silvia Moranduzzo

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