Franceschini: "Il centro commerciale di Due Carrare penalizzerebbe il turismo dei Colli"

La vicenda del centro commerciale di Due Carrare prosegue. L’ultimo sviluppo è la dichiarazione del ministro della Cultura Dario Franceschini, il quale sostiene che la costruzione della struttura “penalizzerebbe le possibilità di espansione turistica del territorio dei Colli Euganei”. Dopo l’interesse manifestato dal ministro, la Soprintendenza per i Beni culturali si è attivata e ha bocciato l’ultima versione del progetto della società Deda srl perché l’impatto “parrebbe compromettere e creare forti criticità con il contesto – afferma il sottosegretario del Ministero dell’Interno Gianpiero Bocci – Inoltre, dalle verifiche effettuate sulle mappe di pericolosità idraulica e di rischio alluvione, il sito su cui è prevista la realizzazione del centro commerciale risulterebbe interessato da aree a pericolosità e rischio idraulico”.

A dirsi soddisfatto per le dichiarazioni del ministro Franceschini è Sergio Cervellin, proprietario del Castello del Catajo. L’imprenditore aveva minacciato di chiudere la storica villa del Cinquecento se fosse stato costruito il centro commerciale. “É vergognoso – aveva affermato – ed è una mancanza di rispetto per un imprenditore che investe in un castello di pregio e decide di riaprirlo al pubblico, senza trasformarlo in beauty farm o albergo come molti hanno malignato. Difficilmente il mio investimento tornerà a casa se costruiranno quel centro commerciale – continuava Cervellin – perciò io sono pronto a chiudere e lasciarlo in stato di abbandono”. Dopo l’intervento della Soprintendenza si sente fiducioso anche se, secondo lui, il pericolo resta dietro l’angolo: “Qui in Italia non si capisce mai fino in fondo dove stia l’inghippo…” afferma il proprietario del Catajo.

L’ultimo progetto di Deda srl prevede un edificio lungo trecento metri e alto dodici per una superficie di 38.300 metri quadrati, con 2.680 parcheggi distribuiti su più livelli. A investire nella struttura sarà Orion European Real Estate Fund IV, una compagnia statunitense, con un capitale di circa 70 milioni di euro. La società Deda srl respinge tutte le critiche della Soprintendenza e anche quelle di Sergio Cervellin. Stando a quanto sostiene l’ad Rodolfo Cetera, il centro sorgerebbe fuori dalla visuale del Catajo. Il sindaco di Due Carrare, Davide Moro, non cambia idea: la costruzione, per quanto lo riguarda si farà. Se, come sostengono Cetera e Moro, il megastore non danneggerebbe l’economia locale e le bellezze del territorio, di sicuro si può dire che nemmeno gioverebbe. Non si capisce, tuttavia, per quale motivo nessuno avesse riscontrato prima queste criticità idrauliche.
Deda srl dovrà versare al Comune di Due Carrare due milioni di euro prima di ritirare il permesso di costruire e dovrà cedere alcune aree di sua proprietà per la realizzazione della complanare autostradale. A suo carico saranno anche le spese che riguardano la realizzazione di opere pubbliche, come una rotonda tra la superstrada 16 e via Campolongo, per un ammontare di un milione di euro. Oneri in meno per il Comune non da poco, se il progetto dovesse andare in porto. 


di Silvia Moranduzzo

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