Ospedale, Giordani spinge l’acceleratore:«Task force per fare l’opera più in fretta»

Pubblicato sul Corriere del Veneto (edizione cartacea) il 6 gennaio 2018

Ha passato tre ore sotto i ferri («Ma sia chiaro che non c’è stato spargimento di sangue») e quasi 21 ore in osservazione. A conti fatti, il sindaco Sergio Giordani è stato quasi un giorno intero al centro Gallucci, dove giovedì è stato sottoposto a un’operazione di routine al cuore, parzialmente legata all’ictus che lo aveva colpito in campagna elettorale a maggio scorso. 
Nelle ore trascorse nel centro padovano della cardiochirurgia («Medici bravissimi e struttura eccellente anche se ha già 27 anni»), Giordani ha anche riflettuto sul fatto che in tema di innovazione della Sanità padovana in questi ultimi anni si è perso un sacco di tempo. «Quando Flor (Luciano, direttore dell’Azienda Ospedaliera) mi ha detto che ci vogliono quattro anni per il restyling delle strutture di via Giustiniani e otto anni per completare il nuovo ospedale di Padova Est mi è sembrata un’enormità di tempo - confessa Giordani -. Non voglio in nessun modo sostituirmi al ruolo della Regione, anche perché il governatore Luca Zaia si è dimostrato bravissimo su questa vicenda, ma voglio che ci sia la massima collaborazione tra tutti gli enti coinvolti per accelerare il più possibile i tempi. Per questo ho intenzione di creare una task force del Comune che dia alla Regione quello che serve per fare il più in fretta possibile e dotare la Sanità padovana delle strutture all’avanguardia che merita». 
A margine del brusa la vecia, il sindaco, che ieri sera è apparso in Prato della Valle anche per frenare sul nascere le sempre presenti polemiche sul suo stato di salute, è stato dunque messo il primo tassello per la creazione di un gruppo di lavoro che riesca a sciogliere rapidamente gli eventuali nodi burocratici che si dovessero creare nel (lungo?) iter che va da domani al completamento delle strutture ospedaliere. Va da sé che tra gli ostacoli da rimuovere sul cammino dell’ormai battezzato doppio polo sanitario c’è anche il voto del consiglio comunale. Nella maggioranza che sostiene Giordani infatti non sono ancora tutti convinti della bontà di questa soluzione (il sindaco su questo è pacatamente chiaro: «Ho detto che non ci saranno ostacoli. E ostacoli non ci saranno»). 
Spostando un po’ lo sguardo dalle questioni interne a Palazzo Moroni, intanto Regione e Azienda Ospedaliera non sono rimaste con le mani in mano. In queste settimane, dopo la firma dell’accordo di programma (è stato siglato poco prima di Natale), la Regione ha già stanziato 150 milioni (50 all’anno per tre anni) per procedere con i progetti e gli studi necessari prima di posare la prima pietra. «Abbiamo fatto già una serie di incontri con la Regione e a brevissimo dovremo riprendere il filo con il Comune e l’università - spiega Flor -. La collaborazione con il Comune non solo è molto gradita, ma è condizione necessaria se vogliamo procedere speditamente. Già la prossima settimana vorrei iniziare a gettare le basi per un cronoprogramma e già quest’anno cominceremo in parallelo sia con i lavori di via Giustiniani che con lo studio di fattibilità di Padova Est». Nei primi tre mesi dell’anno inoltre la Regione dovrebbe istituire un advisory board, un gruppo di esperti che studi la soluzione migliore per accedere al finanziamento necessario a realizzare l’accordo di programma. Sarebbe veramente un peccato infatti se, una volta che si è arrivati (dopo 11 anni e con tanta fatica) a una soluzione condivisa, la Sanità padovana dovesse schiantarsi sulla ricerca di appena 800 milioni di euro.

di Alessio Antonini, Silvia Moranduzzo

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