L’accordo di Natale, gli stipendi del Bo crescono: minimo 1300 euro al mese

Pubblicato sul Corriere del Veneto (edizione cartacea) il 22 dicembre 2017

L’Università di Padova è in vena di cambiamenti. Dalle grandi ristrutturazioni degli edifici (primo fra tutti la caserma Piave), al numero chiuso di Ingegneria, al voto elettronico. A questo si aggiungono gli aumenti di stipendio per il personale tecnico amministrativo e la decisione di recepire una sentenza della Corte di Cassazione sull’affidamento di alcuni contenziosi ad avvocati esterni all’università.
Riguardo i compensi del personale amministrativo sono stati fatti notevoli passi avanti: «I contratti sono bloccati da 10 anni – spiega Tiziano Bresolin della Cgil – L’aumento approvato dal cda di 750 mila euro è una boccata d’aria fresca, siamo molto soddisfatti». In questo modo i dipendenti potranno contare in media su 1300 euro al mese e coloro che non hanno finora potuto contare sulla progressione della categoria economica riceveranno dei compensi. «La situazione è dura, non ci fermeremo qui. È comunque un grosso passo avanti», afferma Bresolin. L’aumento si divide in 600 mila euro per il contratto integrativo e 150 mila per il fondo comune d’Ateneo. Quest’ultimo, quindi, ammonta a quasi due milioni di euro, che saranno superati nel 2018 secondo le previsioni dei sindacati.
In materia di contenziosi legali, l’Università ha recepito una sentenza della Corte di Cassazione del 20 ottobre 2017 che stabilisce quando è opportuno per l’Ateneo ricorrere ad avvocati del foro. In caso di conflitto d’interesse da parte degli avvocati interni al Bo o dell’Avvocatura dello Stato e in «casi speciali», cioè quelli più controversi, il patrocinio legale è demandato a legali esterni. Se dovessero sorgere controversie tra l’Ateneo e altre università o la pubblica amministrazione, invece, il Bo ricorrerà all’ufficio legale interno. 

di Silvia Moranduzzo

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