Mario Sensi: "Ero molto in ansia, ma la prova d’affetto mi ha commosso”

Pubblicato sul Corriere del Veneto (edizione cartacea) il 20 dicembre 2017

Mario Sensi, detto Bovis, 78 anni, storico barista del Bo, è timido e parla poco. Continua a sistemare bicchieri e tazzine, non riesce a smettere di lavorare nemmeno quando le persone si fermano a salutarlo e a dargli una pacca sulla spalla. A ognuno di loro, però Mario ha voluto regalare un sorriso. Ieri infatti il Bo ha deciso di approvare il progetto della Fondazione Otto Settembre che garantisce a Mario di continuare a lavorare nel bar del Bo. 

Come si sente adesso che è tutto finito? 
«Non potrei essere più contento. In tanti si sono date da fare per me. Ringrazio tutti».

A luglio è arrivata la doccia fredda: il bando che avrebbe potuto dichiarare la fine del suo lavoro qui. Come ha passato l’estate? 
«Sono sempre stato piuttosto ansioso e ammetto che vivere nell’incertezza del futuro non è stato bello. Ma sono orgoglioso di come è andata a finire». 

Era arrabbiato quando l’università ha emesso il bando?
«No. L’università ha fatto quello che dice la legge. Era obbligata a fare un bando. Però questo non è un bar normale, racchiude un pezzo di storia degli studenti e della goliardia». 

Era ottimista? 
«Non ho mai voluto sbilanciarmi, ma in fondo ero fiducioso».

È considerato un’istituzione da molti ed è stato sommerso di gesti e parole d’affetto. Questo l’ha aiutata ad affrontare il periodo? 
«Indubbiamente. Basta guardare la pagina Facebook creata per il progetto. Il massimo a
cui si può aspirare è essere circondato di affetto, Mi sono commosso. Non me l’aspettavo». 

Che è stato fatto da luglio a oggi?
«Il Comitato Otto Settembre ha raccolto i fondi necessari per creare la Fondazione. Questa aveva il compito di elaborare un progetto e presentarlo al Rettore». 

Quanti soldi avete raccolto?
«Nel giro di un mese siamo arrivati a 30 mila euro, una cifra considerevole. Il bello è che hanno partecipato anche dall’estero». 

E adesso?
«Continuerò a fare quello che faccio da più di cinquant’anni. E davanti al bar faremo una mostra sulla goliardia di Padova».

di Silvia Moranduzzo

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