Muore Shimon Peres: luci e ombre dello statista israeliano

E’ morto a 93 anni Shimon Peres dopo aver avuto un ictus che lo aveva costretto in ospedale dal 13 settembre. Decine di leader stranieri parteciperanno ai suoi funerali che si terranno venerdì (domani).
Ex Presidente d’Israele e premio Nobel per la pace, è stato uno dei primi politici d’Israele, braccio destro di Ben Gurion (fondatore dello Stato). Ha sempre cercato di mantenere buoni contatti con l’OLP, l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina. Decantato come uomo di pace, nasconde anche delle ombre nella sua politica. Peres, infatti, ha sempre appoggiato la brutale politica militare di Ariel Sharon contro i kamikaze palestinesi, ha difeso spesso le azioni delle forze di polizia israeliana e il muro di Gaza.
Abu Mazen, il leader palestinese, ha reso omaggio a Peres per “aver condotto sforzi sostenuti e ininterrotti per arrivare alla pace da Oslo e fino all'ultimo respiro”. Benjamin Nethanyau, attuale primo ministro israeliano, ha dichiarato che “insieme alla sicurezza di Israele Peres non ha mai cessato di adoperarsi per la pace e di credere nella pace. La sua mano era sempre protesa per una rappacificazione storica con i nostri vicini. E anche se essa ritarderà lui ci ha insegnato a non farsi mai prendere dalla desolazione, ma anzi ad avere fiducia e a continuare ad agire”. 
Shimon Peres era un ebreo di origini polacche nato nel 1923, trasferitosi con la famiglia a Tel Aviv nel 1934, prima che i nazisti occupassero la Polonia. E’ diventato segretario del partito laburista nel 1943 e quattro anni dopo si è arruolato nell’Haganah, il futuro esercito israeliano, in quel momento clandestino. Ben Gurion, primo premier d’Israele, lo ha nominato a capo della marina israeliana durante il primo conflitto arabo-israeliano. Nel 1953 è diventato Ministro della Difesa con l’incarico di acquistare armi e ha ottenuto diversi successi militari come con la campagna del Sinai (l’occupazione da parte di Gran Bretagna e Francia del Canale di Suez alla quale si oppose l’Egitto). 
E’ stato il fautore dello sviluppo nucleare israeliano convincendo i francesi a costruire segretamente un reattore nel 1957. Nel 1959 è stato eletto alla Knesset, il Parlamento Israeliano, come membro del partito Mapai schierato a sinistra che poi confluirà nel partito laburista. Nel 1974 ha perso le elezioni contro Yitzhak Rabin, l’unico che abbia tentato con serietà di trovare la pace con i palestinesi e che è stato ucciso da un colono israeliano nel 1995, al suo secondo mandato come primo ministro. E’ stato scelto di nuovo come Ministro della Difesa e ha cercato di rafforzare le difese israeliane.
E’ riuscito finalmente a diventare primo ministro nel 1984, ma non avendo la maggioranza ha dovuto alternare la carica con il suo rivale, Yitzhak Shamir: durante il suo mandato l’inflazione peggiora e crolla in breve tempo.
Nel 1994 ha ricevuto il Premio Nobel per la pace con Rabin e Yasser Arafat per la firma degli accordi di Oslo. Questi sono stati il frutto di vari incontri, segreti e non, che miravano a risolvere il conflitto tra Israele e Palestina: purtroppo non hanno avuto seguito. Si stabiliva la divisione in tre zone (come attualmente): la zona A sotto il controllo dell’Autorità Palestinese, la zona B con il controllo civile palestinese e israeliano per la sicurezza, la zona C a pieno controllo israeliano salvo che sui civili palestinesi. Israele e OLP si riconoscevano l’un l’altro, elezioni politiche si sarebbero svolte in Palestina, gli israeliani si sarebbero ritirati dalle zone palestinesi.
Nonostante sia rimasto un difensore degli accordi, ha appoggiato la politica di Ariel Sharon contro la guerriglia palestinese. Sharon è stato coinvolto nel massacro di Sabra e Shatila, l’uccisione di circa 3 mila civili (palestinesi e sciiti libanesi) il 18 settembre 1982 per mano delle Falangi libanesi e dell’Esercito del Libano del Sud, con la complicità dell’esercito israeliano. Non è stato processato al tribunale dell’Aja per crimini di guerra perché il suo principale accusatore è stato ucciso da un’autobomba pochi giorni prima del processo.
Peres nel 1996 ha autorizzato un attacco aereo come rappresaglia per alcuni missili lanciati contro coloni israeliani da appartenenti di Hezbollah. In seguito ha bombardato una base delle Nazioni Unite dove si erano rifugiati 800 civili, uccidendone 102: viene ricordata come strage di Cana.
Nel 2007 è diventato Presidente dello Stato di Israele.

Viene a mancare un uomo che sicuramente ha provato a creare la pace tra israeliani e palestinesi, ma a cui probabilmente mancava una reale volontà

di Silvia Moranduzzo

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