Olimpiadi a Roma: pro e contro dell'ospitare i Giochi nella Città Eterna

Olimpiadi o non Olimpiadi, questo è il problema. Parafrasando Shakespeare potremmo definire alquanto dibattuta e ancora incerta la sorte di Roma nel 2024: i Giochi Olimpici verranno disputati nella Città Eterna?
L’ultima parola sulla candidatura è di Virginia Raggi, sindaco di Roma, che se dovesse seguire il Movimento 5 stelle al quale appartiene dovrebbe dire di no. Tuttavia, il fascicolo è ancora aperto sulla sua scrivania e i colpi di scena potrebbero essere dietro l’angolo. Per chiudere il conto, infatti, serve una delibera del consiglio comunale che annulli quella attuata da Marino, favorevole ad ospitare le Olimpiadi.
Il dibattito ruota intorno al tema del denaro e dell’eventuale spreco che deriverebbe dai Giochi. Secondo alcuni sindaci (tra cui De Magistris, Zedda, Tosi, Orlando) sarebbe una grande opportunità per creare nuovi posti di lavoro e per promuovere il turismo, senza contare che si potrebbe migliorare nettamente la mobilità urbana, collegando finalmente zone importanti, come Tor Vergata, polo universitario fondamentale per la città, che fino ad ora sono state mal servite. Indubbiamente i lavori olimpici consentirebbero di sistemare molte opere incompiute che affliggono Roma e per i finanziamenti si pensa più che altro a privati e sponsor, così da garantire la maggior trasparenza possibile. Giuseppe Sala, sindaco di Milano, ha dichiarato che si potrebbe seguire il modello di Expo, anche se dopo la scoperta della cosiddetta “cupola” probabilmente sarebbe meglio evitare i paragoni.
Secondo Lega, Movimento 5 stelle e Radicali, le Olimpiadi a Roma sarebbero una follia a causa degli sprechi e delle difficoltà in cui versa il bilancio della città.
Qualora Roma fosse candidata la corsa non avrebbe ancora termine, perché chi deve decidere  in ultima istanza quale sarà la città prescelta per ospitare i Giochi è il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) che comunicherà la sua decisione a settembre 2017 dopo aver visitato tutte le città candidate: Los Angeles, Parigi, Budapest, Roma e Amburgo.

Quanto sono costati gli ultimi Giochi - Rio de Janeiro ha speso ufficialmente 11,1 miliardi di dollari (a fronte dei 10,5 miliardi di Londra 2012 e dei 30 miliardi di Pechino 2008). L’organizzazione delle ultime Olimpiadi ha visto due enti coinvolti: il Comitato organizzatore, con un budget di 2,1 miliardi, e l’Autorità pubblica olimpica, con 1,9 miliardi in tasca. Il governo si è occupato delle infrastrutture, l’APO dei centri sportivi e il Comitato ha gestito le cerimonie di apertura e chiusura e la promozione dell’evento. I soldi a disposizione del CO provenivano dalla vendita dei biglietti e da fondi privati, mentre l’APO disponeva di 700 milioni di denaro pubblico e il resto era costituito da finanziamenti privati: le strutture sono costate complessivamente 1 miliardo e 700 milioni di dollari.

Cosa resta degli edifici olimpici - Ci sono molti esempi di strutture che sono state lasciate nel degrado alla fine dei Giochi, ed è probabilmente il problema meno discusso ma più importante. Le paure si concentrano sul pagare ed evitare la corruzione che, sebbene siano sicuramente fondamentali, possono trovare soluzione. Non siamo così sporchi e maledetti da non riuscire a lavorare con trasparenza e correttezza, basta allontanare mafiosi e “furbetti del quartierino”.
Atene è uno degli esempi maggiori di come ospitare le Olimpiadi possa affossare l’economia. Il Presidente del Comitato olimpico greco, Spyros Capralos, ha dichiarato che nel 2004 “non c’erano piani. Nessuno aveva pensato a cosa farsene delle strutture dopo i giochi”. Il costo per Atene è stato di 7 miliardi di euro e molti affermarono che l’economia greca non era in grado di affrontare la spesa. Spesa che non ha fatto altro che peggiorare la crisi.
L’Italia potrebbe permettersi i Giochi? Secondo uno studio di OpenEconomics e il Centro di Studi Economici e Internazionali dell’Università Tor Vergata spenderemmo circa 7,44 miliardi di euro, senza alcun esborso da parte del Campidoglio, perché i costi sono a carico dello Stato e del CIO (smentendo quindi gli scettici sul bilancio della Capitale). La conclusione del dossier è che le entrate e le uscite si pareggerebbero non provocando alcuna perdita.

Tuttavia, di piani per il riutilizzo delle strutture non se ne è ancora parlato.

di Silvia Moranduzzo

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