Walesa un collaboratore della polizia segreta: ritrovati documenti con la sua grafia

Il nome di Lech Walesa e di Solidarnosc richiama alla mente le parole libertà, popolo, rivoluzione. Walesa è colui che ha liberato la Polonia dalla dittatura comunista di Jaruzelski, burattino di Breznev. Ha vinto il premio Nobel per la pace nel 1983 ed è stato il primo presidente polacco democraticamente eletto dopo la seconda guerra mondiale. Eppure alcuni sussurrano di una sua collaborazione con la Sluzba Bezpieczenstwa (SB), la polizia segreta comunista sciolta nel 1989. Walesa ha subito smentito, tuttavia alcuni grafologi hanno esaminato alcune carte della SB che sarebbero state firmate dal leader di Solidarnosc. Sembra che la grafia corrisponda. Il risultato della perizia sarà comunque reso pubblico domani, martedì 31 gennaio. Si tratta di documenti nei quali Walesa è indicato con il nome in codice di “Bolek” ed erano stati requisiti alla vedova dell’ex ministro dell’Interno e braccio destro di Wojciech Jaruzelski, il generale Czeslaw Kiszczak. Proprio il generale avrebbe scritto una lettera al direttore dell’Archivio chiedendo di non pubblicare le carte firmate da “Bolek” se non dopo cinque anni dalla morte del leader di Solidarnosc. Tali documenti risalirebbero al periodo tra il 1970 e il 1976, quando Walesa lavorava come semplice elettricista e non aveva alcun ruolo politico. 
Non si capisce se si tratti di una scoperta storica che potrebbe riscrivere gli eventi della Polonia comunista o se siano illazioni nei confronti di un uomo che pur non avendo alcuna istruzione è stato capace di condurre il suo Paese alla democrazia. Comunque sia, il ruolo storico di Lech Walesa e di Solidarnosc non può essere dimenticato.


di Silvia Moranduzzo

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