La tecnica del freddo cura l’ipertensione ed elimina un tumore di 8 millimetri

Pubblicato sul Corriere del Veneto (edizione cartacea) il 14 marzo 2018


Un tumore così piccolo da essere invisibile alla Tac. Una malattia considerata finora rara, mascherata dall’ipertensione e curata con farmaci che non servivano. I ricercatori dell’Azienda ospedaliera di Padova sono stati i primi al mondo a scoprire che quel tumore invisibile si può curare con un intervento non invasivo. Un anno fa una studentessa universitaria malata di ipertensione è stata sottoposta ad ulteriori esami perché le era stato rilevato un valore sospetto. La renina (enzima prodotto dal rene che serve a controllare la pressione, il cui valore deve restare molto basso) era altissima ma la Tac non aveva mostrato nulla. L’équipe del professor Gianpaolo Rossi, direttore della Clinica dell’ipertensione arteriosa, ha unito le forze con i radiologi del professor Diego Miotto per arrivare ad una diagnosi. Attraverso un metodo diagnostico introdotto lo scorso anno hanno scoperto che la renina veniva prodotta in un punto particolare del rene: lì c’era un tumore di 8 millimetri, invisibile alla Tac, anche con il contrasto.
«Questi tumori sono pericolosi, perché altamente vascolarizzati — dice Rossi — in caso di intervento chirurgico facilmente sanguinano. La maggior parte delle volte non si opera proprio per timore di emorragie ma con la crioablazione questo rischio non c’è». È la prima volta che si utilizza questo tipo di intervento per i tumori del rene. Un ago è stato inserito nel rene della paziente in anestesia locale: era collegato ad una macchina che emetteva due gas, i quali hanno creato una bolla di ghiaccio attorno al tumore. Successivamente i medici hanno effettuato due cicli di raffreddamento, intervallati da altrettanti cicli di riscaldamento: questo metodo ha permesso la morte delle cellule tumorali. Oggi la paziente è guarita dal tumore e dall’ipertensione, dovuta appunto al cancro. «Solo il 25% dei casi di ipertensione diagnosticati a Padova trovano la vera causa e risolvono il problema — spiega il professor Rossi —. Con questo metodo molti pazienti potranno ricevere una diagnosi precisa, non dovranno assumere farmaci inutili, con un risparmio economico e di risorse non indifferente. È così difficile riconoscere questi tumori che ne sono stati diagnosticati solo 102 in tutto il mondo dal 1967, anno del primo caso».
Il caso è stato pubblicato ieri sulla prestigiosa rivista The American Journal of Hypertension.

di Silvia Moranduzzo

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