Realtà virtuale carta vincente della Uqido

Pubblicato sul Corriere del Veneto (edizione cartacea) il 24 marzo 2018

Diciotto speaker provenienti da tutto il mondo e 350 partecipanti sono i numeri dello European Immersive Computing Summit, un convegno di due giorni organizzato da Uqido, azienda padovana che si occupa di nuove tecnologie. Fino a un anno, fa Uqido era una start up che contava nove dipendenti e cercava di farsi conoscere attraverso app ed esperienze di realtà virtuale aumentata. Oggi i dipendenti sono quasi 30 e il fatturato è triplicato. Il convegno che si è svolto giovedì e venerdì al Casinò di Venezia è stato pensato come un viaggio all’interno del mondo della realtà virtuale. La realtà virtuale può trovare applicazioni anche nel mondo del lavoro. In futuro, nel caso di un intervento chirurgico delicato, il medico potrebbe esercitarsi, ad esempio, proprio attraverso questa tecnologia. Lo stesso vale per altri impieghi: i vigili del fuoco avrebbero la possibilità di eseguire le esercitazioni al sicuro, in caserma con un visore; i lavoratori di qualsiasi azienda potrebbero conoscere le procedure di emergenza senza correre alcun rischio. La potenzialità della realtà virtuale applicata al lavoro sta nel fatto che i sensi che si attivano fanno sì che la percezione della situazione sembri reale. «Vivere una situazione di pericolo attraverso la realtà virtuale permette di imparare più in fretta e di assimilare meglio le conoscenze. Inoltre, con questo metodo il datore di lavoro può capire se il suo dipendente è pronto per svolgere quella mansione» ha spiegato Florian Pons, ospite al convegno e ceo di Jungle VR, azienda parigina che si occupa di realtà virtuale applicata al mondo del lavoro.La realtà virtuale potrebbe essere utile anche in ambito economico, sociale e culturale. Infatti, potrebbe essere di conforto ai bambini costretti a lunghi ricoveri in ospedale per estraniarsi dall’ambiente ospedaliero, vivere emozioni e vedere luoghi che la loro condizione fisica impedisce di affrontare nella vita reale. Certamente si possono rendere interattivi i musei per imparare divertendosi, come quello che Uqido aprirà a Venezia su Marco Polo dopo l’estate: basterà indossare un visore per calarsi nei panni del viaggiatore della via della seta.

di Silvia Moranduzzo

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