L'algoritmo errato rende più cari gli abbonamenti Trenitalia

Buone notizie per i pendolari di Trenitalia, o quasi. In seguito alle molteplici proteste per i rincari degli abbonamenti dei treni, l’associazione Assoutenti ha indagato più a fondo raggiungendo il bandolo della matassa. L’algoritmo che Ferrovie dello Stato utilizzava per calcolare il prezzo degli abbonamenti era errato: veniva a crearsi una distorsione nelle tariffe che portava i costi ad un aumento ingiustificato del 33%. “Il problema nasce nel maggio 2015, quando di fronte agli ennesimi aumenti paventati, i nostri comitati dei pendolari scoprono che la tariffa sovraregionale è maggiore della somma delle singole tariffe regionali per le tratte coinvolte” ha spiegato all’Ansa Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, che precisa che il problema nasce nel 2007, anno nel quale la Commissione Trasporti della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha approvato l’algoritmo in questione.
Trenitalia ha annunciato che i nuovi abbonamenti dell’alta velocità di marzo saranno ridotti rispetto ai mesi precedenti e mette a disposizione un rimborso per gli abbonati di febbraio. Da giovedì 9 febbraio sarà possibile dal sito di Trenitalia richiedere il rimborso che avverrà entro 30 giorni dalla richiesta.

A farsi carico della differenza tra le tariffe riviste e il mantenimento dei contratti di servizio sottoscritti saranno le Regioni, perché sono coloro che hanno formulato le tariffe e le hanno applicate. A fine febbraio si terrà la Conferenza delle Regioni nella quale si discuterà della questione, sperando che vengano riconosciuti i diritti dei pendolari.


di Silvia Moranduzzo

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