Scandalo Visametric: visti dall'Iraq pagati una fortuna per entrare in Italia

In un momento in cui c’è allerta terrorismo e in Europa si costruiscono muri contro i migranti, sembra ci sia chi si fa pagare profumatamente per elargire visti d’entrata. Il fatto più preoccupante è che si tratta di un ente al quale si appoggia lo Stato italiano: Visametric.
Visametric è un’agenzia che si occupa di preparare le domande di visto dei cittadini degli stati dove ha sede per andare in Italia, Germania, Malta, Portogallo e Slovenia. Ha sedi in Turchia, Azerbaijan, Russia, Georgia, Iraq, Kazakhstan, Ucraina e Cina. Proprio in Iraq ci sono state delle denunce, raccolte da Lorenzo Cremonesi del Corriere della Sera, riguardo a tangenti pagate per ottenere il visto per raggiungere l’Italia. Al consolato italiano nel Kurdistan iracheno, a Erbil, sembra si pagassero 10 mila euro invece dei 90 euro previsti. Alcune persone curde hanno affermato: “Si devono versare soldi, tanti soldi in contanti. Altrimenti non riesci neppure a far giungere le tue pratiche agli sportelli del consolato”. 
Già prima di Natale la Farnesina aveva avviato un’inchiesta sulla vicenda: sembra che almeno 152 visti siano stati ottenuti pagando prezzi superiori alla norma. Secondo le fonti del Corriere, ne avrebbero usufruito cittadini curdi, arabi iracheni e profughi siriani. Non appena la vicenda è comparsa sui media, è stato destituito dall’incarico il responsabile della sezione visti Claudio Nuccitelli.

Di stanza a Erbil l’Italia ha 950 unità militari perché considerata zona strategica per combattere l’Isis. La città, infatti, dista solo 80 chilometri da Mosul, la roccaforte del Califfato. Il lavoro dei militari italiani nella zona consiste nel recuperare personale militare o civile in zone isolate od ostili, e addestrare i peshmerga curdi. 


di Silvia Moranduzzo

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