Mille anni di gravidanze in mostra al Musme

Pubblicato sul Corriere del Veneto (edizione cartacea) il 6 dicembre 2017


Dal caso Weinstein alla violenza di genere, dai diritti della donna lavoratrice a quelli della donna madre, la figura femminile è al centro delle cronache e dei dibattiti.
La donna in gravidanza è il tema della mostra che apre oggi al Museo di Storia della Medicina (Musme) di Padova e resterà in allestimento fino al 10 giugno (il biglietto costa 10 euro, ridotto 6 euro). «L’esposizione si rivolge a tutti e arricchirà l’offerta museale già molto apprezzata – afferma Francesco Peghin, presidente della Fondazione Musme – Nel 2017 il museo è stato visitato da circa 40 mila persone e prevediamo un aumento il prossimo anno, anche in vista delle molteplici iniziative che stiamo organizzando». Al suo interno si possono ammirare i calchi della collezione Ziegler, risalente alla fine dell’800, che raffigurano nei particolari l’utero nelle varie fasi della gestazione, ma anche quadri del ‘300 che rappresentano il momento del parto, gli utensili utilizzati dal ‘700 in poi dai ginecologi e schermi che mostrano in 3D le trasformazioni dell’utero dal momento del concepimento alla nascita.
Inoltre, dal 7 al 10 dicembre il Musme organizza dei laboratori didattici volti a spiegare il percorso tra il Big Bang e la creazione dell’uomo (sono inclusi nel prezzo del biglietto, è necessaria la prenotazione scrivendo a info@musme.it). Oltre che al museo, la donna è al centro dell’attenzione anche del sistema sanitario patavino: ieri l’Usl 6 Euganea ha ricevuto dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) 10 bollini rosa, che attestano l’impegno delle strutture sanitarie sul fronte della salute femminile. La valutazione è avvenuta tramite un questionario che copriva 16 aree specialistiche, dalla ginecologia alla geriatria, dalla cardiologia alla psichiatria. La commissione ha utilizzato tre criteri di valutazione: la presenza di aree specialistiche di rilievo clinico ed epidemiologico per la donna, l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e l’offerta di servizi di accoglienza del paziente. «I bollini rosa testimoniano il livello molto alto di attenzione che manteniamo nei confronti della salute della donna», ha commentato soddisfatto Domenico Scibetta, Direttore Generale dell’Usl 6 Euglena.

di Silvia Moranduzzo

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