Volontariato le associazioni aumentano

Pubblicato sul Corriere del Veneto (edizione cartacea) il 30 novembre 2017


Padova si conferma come una delle province venete dove il volontariato è più radicato. «Nel corso del 2017 sono nate 84 nuove realtà», riferisce Emanuele Alecci, presidente del Centro Servizio Volontariato Padova (Csv). Sono 6104 le associazioni del terzo settore che operano in vari ambiti, dalla lotta alla povertà allo sport, dalla cultura all’accoglienza. «Sta prendendo piede l’impegno verso le persone che hanno perso il lavoro o che vivono una situazione di difficoltà – spiega Alecci – Possiamo parlare di un ritrovato senso della comunità perché i cittadini si organizzano per raccogliere cibo e vestiti per i loro vicini di casa. Vorremmo incentivare le cosiddette “social street”, cioè una tipologia di volontariato magari meno organizzata a livello statutario ma radicata sul territorio». All’interno di questa categoria si inseriscono nuove realtà comparse dopo l’entrata in vigore del decreto sui vaccini, obbligatori per iscrivere i bambini a scuola. «Ci sono famiglie che decidono di educare i figli a casa e insieme hanno creato delle vere e proprie “scuole”. Dai primi dati si evince che sono una decina tra città e provincia, diffuse più che altro in periferia», afferma Alecci. Il futuro del volontariato è condizionato dalla nuova normativa sul terzo settore. Il Csv ha rilevato che molte associazioni hanno rapporti difficili con le amministrazioni: «Meno di un’associazione su 4 ha convenzioni con gli enti pubblici – riporta Alecci – e spesso sono rapporti onerosi. Per noi, la gratuità è fondamentale ma a livello istituzionale viene percepito come un aggravio burocratico». Il volontariato a Padova è radicato anche perché, secondo il presidente del Csv, gli enti pubblici sono efficienti: «Dove non c’è lo Stato, il terzo settore tende a sostituirsi ad esso e perde il suo ruolo di supporto».

di Silvia Moranduzzo

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