Haiyan: tifone miete 10mila vittime nelle Filippine
Un tifone di categoria 5 della scala Saffir-Simpson si è
abbattuto nelle Filippine, in particolare sulle isole di Leyte, Samar e Cebu,
provocando (secondo le stime del National Disaster Risk Reduction and
Management Council) 10mila morti e colpendo 944.586 famiglie, cioè 4.28 milioni
di persone; i dispersi sono 2mila solo nell’isola di Samar. Il tifone viaggiava
a 235 chilometri orari causando folate di 275 chilometri orari e onde alte fino
a 6 metri, abbattendo case ed edifici come fossero fatti di carta. Secondo
l’Unicef, più del 40% delle persone coinvolte sono sotto i 18 anni di età. Un
evento del genere non si verificava da 50 anni e ha dell’incredibile.
Come succede dopo ogni catastrofe sono cominciati i
saccheggi, in particolare a Tacloban, città a sudest di Manila di 200mila
abitanti, in cui ognuno cerca di prendere tutto ciò che può. Un uomo ha
raccontato di essere riuscito a recuperare cibo e sapone: “Il tifone ci ha
strappato la dignità, ma sono tre giorni che non mangio”. Il segretario della
Difesa, Voltaire Gazmin spiega che “non c’è energia elettrica, non c’è acqua,
niente. Le persone sono disperate”. La Croce Rossa ha comunicato che sono stati
attaccati rifornimenti di soccorso e cibo nel porto di Davo e vengono risparmiati
solo i negozi protetti da guardie armate.
La Commissione europea ha stanziato 3 milioni di euro per
cercare di risolvere problemi di prima necessità e il Programma alimentare
mondiale delle Nazioni Unite (Pam) sta verificando i danni nelle province di
Leyte e Samar, per poter prestare l’assistenza
necessaria. “È uno dei più forti tifoni che il
mondo abbia mai visto. Sono profondamente rattristato per la perdita di vite e
voglio trasmettere la mia solidarietà alle famiglie delle vittime” ha
dichiarato Kristalina Georgieva, Commissario europeo per la cooperazione. Josè Manuel Barroso, presidente
della Commissione Ue, ha inviato un messaggio al presidente delle Filippine
Benigno Simeon Aquino, in cui esprime solidarietà e condoglianze: “La Commissione Ue ha già inviato una squadra in supporto alle
autorità filippine e siamo pronti a contribuire con soccorso urgente e
assistenza se richiesto in queste ore di necessità”.
Il tifone Haiyan ora si sta spostando verso il Vietnam, dove
sono già state evacuate 600mila persone,ma sembra che stia perdendo potenza,
scendendo alla categoria 1: i venti potrebbero essere di massimo 11o chilometri
orari, quindi assomigliare molto ad una tempesta tropicale. Tuttavia, il
fenomeno, che interesserà anche la Cina, non deve essere sottovalutato perché
le piogge torrenziali potrebbero causare smottamenti e allagamenti rilevanti.
Valerio Neri, direttore generale di Save the Children, spiega che “sebbene il tifone si sia indebolito man mano che procede verso
il Vietnam ha variato la sua rotta e sta procedendo ora verso la regione
centro-settentrionale del paese, dove la popolazione non è preparata a
fronteggiarlo”.
Un funerale di massa si terrà in giornata per tutte le
vittime di Haiyan, sperando che gli aiuti umanitari europei arrivino in fretta:
in occasione di catastrofi simili si entra in una dimensione di disordine e di
anarchia che sconvolge il Paese colpito. Gli abitanti pensano (ovviamente) alla
propria sopravvivenza e da qui ne vengono i saccheggi. Non c’è luce, acqua,
gas: non ci sono trasporti, non ci sono case. La popolazione è allo sbando e si
deve fare tutto il possibile per evitare altri danni. Non solo nelle Filippine,
ma anche in Vietnam e Cina, i prossimi ad essere colpiti.
Silvia Moranduzzo
Silvia Moranduzzo
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