Assolti ex ad Enel per la centrale di Porto Tolle
Assolti perché “il fatto non sussiste” gli ex amministratori di Enel Franco Tatò, Paolo Scaroni e Fulvio Conti, accusati di presunto pericolo di disastro ambientale derivante dalle emissioni della centrale termoelettrica di Porto Tolle, sulla foce del Po. Il tribunale di Rovigo aveva condannato nel 2014 Tatò e Scaroni a tre anni di reclusione, mentre ora non ci saranno colpevoli per i danni provocati alla popolazione locale dalla centrale.
L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) aveva stabilito che i danni ambientali e sanitari ammontavano a 3,6 miliardi di euro. Questi derivavano dal non aver rispettato le regole ambientali in vigore e avevano causato un aumento della mortalità. Sembra che la centrale emettesse più anidride carbonica di qualsiasi altro impianto in Italia. Dati che al processo d’appello non sono stati evidentemente considerati. La Corte ha revocato anche i risarcimenti che spettavano alle parti civili e che ammontavano in totale a 430 mila euro. Il sindaco di Porto Tolle, l’unico comune ad essersi costituito parte civile, è contrariato: “Sono davvero sconcertato, dopo tutto quello che ha combinato Enel a Porto Tolle. E’ assurdo che arrivi un’assoluzione. Ora il comune dovrà valutare con attenzione se andare o meno in Cassazione”.
di Silvia Moranduzzo
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