Fracanzani a Este, sulle tracce di Byron e Shelley
Pubblicato sul Corriere del Veneto (edizione cartacea) del 26 giugno 2017
“Dietro alla
macchina da presa provo le emozioni più belle: felicità, amore per quello che
faccio. Mi piace pensare di poter regalare qualcosa attraverso il cinema”.
Carlo Fracanzani ha gli occhi lucidi e un sorriso pieno quando parla della sua professione.
Regista di cortometraggi, ha cominciato sui set dei fratelli Vanzina per poi
dedicarsi alla commedia, genere che definisce brillante: “Non cerco tanto la
gag dove basta la battuta, piuttosto vorrei far sorridere e riflettere. La
critica verso una situazione sociale o verso personaggi coi quali abbiamo a che
fare tutti i giorni può essere fatta anche con il sorriso”. Nipote di Carlo
Fracanzani, esponente Dc e più volte ministro, dopo il liceo si è iscritto a
Scienze politiche alla Cattolica di Milano su insistenza del padre. Ma la
passione per il cinema era più forte di tutto: dopo la laurea in “Linguaggio
dei media” è volato a New York dove ha girato il suo primo cortometraggio “The chocolate pudding”. Tornato in
Italia ha continuato a lavorare a corti sognando un lungometraggio: “Storie ne
ho, sto cercando un produttore”. Lunedì sera a Este, al chiostro di San
Francesco alle 21, Fracanzani proietterà in anteprima il suo ultimo lavoro, “L’ultima rima”. Ambientato proprio a
Este, narra la vicenda di una studentessa universitaria che viene in Italia a
svolgere alcune ricerche sui poeti Byron e Shelley, che hanno soggiornato nella
cittadina nel 1818. Ricerche che la porteranno su strade inaspettate. Sotto le
stelle, gli spettatori potranno poi confrontarsi con il regista che non vede
l’ora di incontrare il suo pubblico:”Mi piace molto l’idea di poter interagire,
di soddisfare la curiosità e sentire le reazioni a caldo”. Il cast è tutto
italiano: i veneti sono Valerio Mazzucato, Andrea Pergolesi e Carla Stella, ma
ci sono anche Tezeta Abraham, modella e attrice, e Claudio Botosso, che ha
lavorato con nomi del calibro di Avati e Fellini.
Un mondo
entusiasmante quanto difficile quello del cinema in cui è difficile farsi
strada. “Bisogna avere le idee chiare, sapere cosa si vuole fare e come. Noi
italiani non abbiamo niente in meno rispetto ad altri però è vero che
all’estero vieni valorizzato di più. Ci vorrebbero maggiori investimenti sugli
autori emergenti così da dare più possibilità di crescita”. Fare cinema da un
valore alla sua vita e vuole continuare a mettersi in gioco, afferma Fracanzani
sorridendo. In un mondo dove tutto è precario possiamo ancora rifugiarci nei
sogni.
di Silvia Moranduzzo
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