Da giornalista, sono fiera di essere una "puttana"
Il 10 novembre Alessandro Di
Battista, a seguito dell’assoluzione del sindaco di Roma Virginia Raggi
accusata di falso in atto pubblico, ha definito i giornalisti delle “puttane”
in riferimento a coloro che avevano criticato l’operato di Raggi in questi due
anni. Da giornalista, sono fiera di essere una puttana se questo vuol dire fare
informazione.
Sono fiera di essere una puttana
se questo vuol dire andare alla ricerca di dati.
Sono fiera di essere una puttana
se questo vuol dire verificare le fonti.
Sono fiera di essere una puttana
se questo vuol dire cercare di scrivere articoli comprensibili a tutti, con un
linguaggio chiaro ma non semplicistico.
Sono fiera di essere una puttana
se questo vuol dire approfondire temi non scontati.
Sono fiera di essere una puttana
se questo vuol dire non fare sconti a nessuno, prima di tutto ai politici.
Sono fiera di essere una puttana
se questo vuol dire raccontare la verità.
Sono fiera di essere una puttana
se questo vuol dire passare le giornate in piedi nel caos di una manifestazione
per raccontare il Paese reale.
Sono fiera di essere una puttana
se questo vuol dire proteggere le mie fonti.
Sono fiera di essere una puttana
se questo vuol dire raccontare gli ultimi.
Sono fiera di essere una puttana
se questo vuol dire lottare per la libertà di opinione e di espressione, nel
rispetto dell’altro.
Sono fiera di essere una puttana
se questo vuol dire portare a galla il torbido.
Sono fiera di essere una puttana
se questo vuol dire aiutare i cittadini ad essere consapevoli di ciò che li
circonda.
di Silvia Moranduzzo
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