Governo Gentiloni: oggi pomeriggio si sapranno i nomi dei nuovi ministri

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha dato l’incarico di creare un nuovo governo a Paolo Gentiloni, ex ministro degli Esteri del governo Renzi. Alle consultazioni del premier incaricato Movimento 5 stelle e Lega Nord non si sono presentati: “Non riconosciamo alcuna legittimità a Gentiloni e al suo governo - afferma Matteo Salvini -. Non abbiamo tempo da perdere in inutili consultazioni. L'unica risposta che vogliamo ascoltare è la fissazione della data per le elezioni politiche”. Fonti parlamentari riferiscono che Gentiloni ha incontrato anche i ministri Pier Carlo Padoan, Maurizio Martina, Carlo Calenda e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti. Questo pomeriggio è previsto lo scioglimento della riserva e si conosceranno i nomi dei ministri del nuovo governo. 
Si ha fretta di completare le procedure necessarie all’insediamento perché giovedì 15 è prevista una riunione del Consiglio Europeo. Sembra che a sostenere il governo sarà la stessa maggioranza che appoggiava Renzi. Chi si aspettava un cambiamento è rimasto deluso. Certo è che fino a che le forze politiche in campo ragionano secondo slogan e seguono il proprio interesse, diversamente non si poteva fare. Molti sono coloro che sbandierano l’hashtag “#VotoSubito” senza capire che con due leggi elettorali diverse per Camera e Senato non è possibile. Altrettanti sono coloro che si lamentano per l’ennesimo governo non eletto dal popolo. Queste persone farebbero meglio a leggere la Costituzione con più attenzione perché nel contesto attuale si stanno seguendo semplicemente le procedure sancite dalla Carta (il governo è espressione della volontà politica delle due Camere).
Gianni Cuperlo sembra abbia rifiutato il dicastero dell’Istruzione, mentre sembra che uno degli uomini di Denis Verdini riuscirà ad ottenere un ministero e alcuni sottosegretari.
Uno dei primi temi che Gentiloni dovrà affrontare oltre alla legge elettorale è la situazione della banca Monte dei Paschi di Siena, per la quale sarebbe già pronto un intervento pubblico per salvarla. Mps deve rafforzare il suo patrimonio di 5 miliardi e sembra che intenda farlo riaprendo la conversione dei bond in azioni, accessibile anche agli obbligazionisti retail, cioè i quasi 40mila risparmiatori che nel 2008 hanno sottoscritto il bond di oltre 2 miliardi di euro che era servito a finanziare l’acquisizione di Antonveneta. Nel caso di fallimento, Monte dei Paschi condurrebbe nel baratro con sé molte altre banche creando seri problemi ai risparmiatori italiani.
Paolo Gentiloni è nato a Roma da una famiglia nobile. Partecipa negli anni ’70 al movimento studentesco entrando nel gruppo di Mario Capanna, conosciuto quando scappa di casa per partecipare ad una manifestazione a Milano. Comincia a fare politica nella sinistra extraparlamentare, prima nel Movimento Lavoratori per il Socialismo e poi nel Partito di Unità Proletaria per il Comunismo. Si laurea in Scienze politiche e diventa giornalista professionista. Diventa direttore nel 1984 della rivista di Legambiente Nuova Ecologia e in questo periodo conosce Francesco Rutelli, che nel 1989 fonda i Verdi Arcobaleno: Gentiloni ne diventa portavoce. Quando Rutelli diventa sindaco di Roma, affida la carica di assessore al Turismo a Gentiloni.

Entra nella Margherita e poi nel Partito Democratico. Tra il 2005 e il 2006 ricopre l’incarico di presidente della commissione di vigilanza Rai, mentre tra il 2006 e il 2008 è ministro della Comunicazione con il secondo governo Prodi. Nel 2014 Matteo Renzi gli affida il dicastero degli Esteri quando Federica Mogherini, ministro prima di lui, diventa alta rappresentante dell’Unione Europea per gli Esteri.


di Silvia Moranduzzo

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