La prima italiana foreign fighter per l'Isis è stata condannata

E’ stata condannata la prima foreign fighter italiana. Si chiama Maria Giulia Sergio, ribattezzata Fatima, e attualmente si trova in Siria per combattere nei ranghi dell’Isis. La Corte d’Assise di Milano l’ha condannata a nove anni di reclusione per terrorismo internazionale e organizzazione di viaggi a fine di terrorismo
Sembra che dicesse ai suoi genitori: “Venite qui in Siria, qui tagliamo teste, presto lo faremo anche a Roma”. Assieme a lei sono stati condannati i suoi familiari e il marito, che erano stati indottrinati da Fatima a seguire la jihad, a sua volta condizionata fortemente da una coetanea, Bushra Haik, condannata anche lei a nove anni di carcere. Solo il padre, Sergio Sergio, l’unico non latitante, ha ricevuto le attenuanti mentre la madre di Fatima è deceduta prima della sentenza. Per coloro che sono stati condannati e non sono di nazionalità italiana è stata disposta l’espulsione dal Paese.
Fatima avrebbe appreso da Bushra che uccidere i miscredenti è un dovere e avrebbe bevuto le parole della jihadista come fossero acqua. “Lo stato islamico arriverà anche in Italia, e noi saremo lì ad aprire le porte” diceva Bushra alle sorelle Sergio. “Venite qui e morirete da martiri”, così parlava ai genitori Fatima. Il pm Maurizio Romanelli parla di una visione distorta della religione islamica e afferma che per la prima volta in Italia si è riusciti a ricostruire dall’interno le attività del Califfato.

Fatima quando parlava via Skype con la famiglia e cercava di convincerli a seguirla era costantemente sorvegliata da un addetto della polizia religiosa dell’Isis. E’ stato scoperto che l’Isis compila elenchi degli affiliati con dettagli molto precisi sulla loro vita e sulle persone che conoscono. “Non volevo fare la guerra, volevo stare con mia figlia, non sapevo queste cose” ha affermato il padre di Fatima, che ha anche organizzato la partenza della moglie e della seconda figlia per la Siria, e aveva raccolto tutti i soldi che aveva per darli allo stato islamico. Ora si trova ai domiciliari.


di Silvia Moranduzzo

Commenti

Post popolari in questo blog

Arcella, sicurezza dalla luce Giordani: Led nel quartiere e per la zona della stazione

La battaglia di mister "Mocio Vileda": "Un centro commerciale davanti al Catajo? Se lo faranno chiuderò al pubblico il castello"

Sciarpe rosse e lacrime per l’addio a Giselda