Strage ai mercatini di Natale a Berlino

Alle ore 20 del 19 dicembre scorso un camion ha travolto la folla che stava passeggiando per il mercatino di Natale di piazza Breitscheidplatz a Berlino. Il Tir ha colpito anche la chiesa Gedachtniskirche che durante la seconda guerra mondiale era rimasta integra nonostante gli Alleati avessero bombardato la zona circostante. Il luogo è molto frequentato dai berlinesi e dai turisti che si dedicano allo shopping: vicino alla piazza c’è il Ku’damm, un viale di negozi esclusivi. Il camion presentava una targa polacca e sembra trasportasse acciaio proveniente dall’Italia diretto in Polonia. Il bilancio è di 12 morti e 48 feriti. Il conducente è fuggito: la polizia aveva arrestato un pachistano di 23 anni che poi si è rivelato estraneo alla vicenda. E' stato ritrovato sotto il sedile del guidatore un documento di espulsione per un cittadino tunisino di nome Anis A., nato nel 1992 nella città di Tataouine. La persona morta sul sedile del passeggero era il polacco al quale era stato rubato il camion durante il viaggio, che sembra abbia cercato fino all'ultimo di fermare l'attentatore.
La dinamica è la stessa dell’attentato avvenuto a Nizza a luglio, quindi la polizia ha pensato immediatamente ad un atto terroristico. Il sito Amaq news agency, l'organo di stampa dell'Isis, ha rivendicato l'attacco definendo l'attentatore come "soldato dello Stato Islamico". Secondo il comunicato, sarebbe la vendetta per ciò che sta accadendo in Siria
L’Huffington Post è stato il primo a riferire che una giovane italiana di 31 anni, Fabrizia di Lorenzo, che da anni vive e lavora a Berlino, è dispersa. Il suo cellulare è stato rinvenuto proprio nel luogo della strage. La Farnesina si sta attivando per cercare italiani a Berlino coinvolti nell’attentato e il ministro dell’Interno Minniti ha convocato una riunione con i vertici dell’intelligence per fare il punto sulla situazione. Angela Merkel e François Hollande, durante un colloquio telefonico, hanno affermato che "la lotta senza tregua contro il terrorismo non debba intaccare né i valori né lo stile di vita scelto dalle democrazie".
Alfano, attuale ministro degli Esteri, vuole un maggior controllo sulle frontiere, ma il problema non è così limitato. Non si tratta solo di non far entrare stranieri potenziali terroristi, ma anche di contrastare il terrorismo che nasce nel nostro Paese. La foreign fighter Fatima Sergio che ora si trova in Siria a combattere con l’Isis era di origini italiane, così come tanti altri che vengono indottrinati tramite internet. Non basta allontanare i terroristi, si tratta di arginare l’espansione di un’ideologia estremista e tirannica che nulla ha a che vedere con l’Islam. 


di Silvia Moranduzzo

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