L’immigrato denuncia gli scafisti e così è regolare
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Pubblicato sul Corriere del Veneto (edizione cartacea) il 7 dicembre 2017
Lo stereotipo dell’immigrato-delinquente contraddetto dagli esempi d’integrazione portati dalla cooperativa Popolus di Padova. C’è chi denuncia gli scafisti come Boubacar Diarra, 31 anni, del Mali, che ha aiutato le autorità italiane ad arrestare gli organizzatori del suo viaggio inumano dall’Africa. Per questo gli è stato concesso un permesso di soggiorno di 5 anni e oggi aiuta profughi come lui ad ottenere documenti o trovare lavoro. O John Aiah Mbayoh, 26 anni, della Sierra Leone, diplomato in Informatica e Scienze che sogna di diventare medico. Nel suo Paese ha lavorato come informatico in un laboratorio di biologia ma, non essendo riconosciuto il suo titolo di studio in Italia, ha ricominciato a studiare (e lavora come aiuto cuoco) per garantire un futuro migliore alla sua famiglia. Entrambi fanno volontariato con la coop «Popolus» di Padova. Sono un esempio delle tante persone che scappano dalla guerra e dalla fame, che vogliono lavorare onestamente e non far del male a nessuno.
di Silvia Moranduzzo
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