La danza del dragone saluta il Capodanno cinese

Pubblicato sul Corriere del Veneto (edizione cartacea) il 18 febbraio 2018


Il suono dei tamburi si mescolava alle risate di adulti e bambini mentre il mostro Nian e il grande dragone «combattevano». Ieri a Padova si è festeggiato il Capodanno cinese (avvenuto il 15 febbraio) che inaugura l’anno del cane con la danza del dragone, organizzata per il secondo anno consecutivo dall’Istituto Confucio dell’Università di Padova. Due atleti riempivano il costume del mostro Nian che, secondo la leggenda, ogni dodici mesi usciva dalla sua tana per mangiare gli esseri umani, mentre altri sei muovevano il dragone di cartapesta che doveva cacciare il mostro e salvare gli innocenti. Suonatori di tamburi vestiti di elaborati abiti rossi e oro hanno accompagnato il corteo: la tradizione vuole, infatti, che il mostro sia spaventato dai rumori forti e dal colore rosso. Centinaia di persone hanno seguito il percorso del dragone che da piazza Garibaldi è arrivato al municipio, di fronte al quale cittadini e turisti hanno anche potuto assistere ad esibizioni di Taiji, Kung Fu e alla danza dei leoni. Divertimento assicurato per i più piccoli che si avvicinavano a Nian, il quale a sua volta faceva finta di morderli. C’è anche un’altra iniziativa di rilievo nella città di Padova per il Capodanno cinese. Da ieri al 18 marzo a Palazzo della Ragione è aperta la mostra «La Cina segreta: la Città Proibita e 4000 anni di storia», curata da Adriano Màdaro.

di Silvia Moranduzzo

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