Un cervello per sei milioni di imprese

Pubblicato sul Corriere del Veneto (edizione cartacea) il 17 febbraio 2018


Archivia, elabora e custodisce con sicurezza i dati sensibili di oltre sei milioni di imprese in tutta Italia. E’ il Data Center di InfoCamere, nato cinquant’anni e costantemente aggiornato, tanto da vantare fama di eccellenza a livello europeo. «Il presidente Mario Volpato nel 1974 è stato il primo in Italia a capire che la rete poteva essere uno strumento importante per la camera di commercio – dice Fernando Zilio, presidente di camera di commercio –. Nessuno ci credeva. La prima camera ad unirsi è stata quella di Torino e le altre sono arrivate dopo aver visto i vantaggi del sistema». Oggi InfoCamere vanta un’affidabilità del 99,9 per cento e il sistema elettrico che fornisce energia ai server potrebbe tranquillamente alimentare il fabbisogno energetico di un paese di cinquemila abitanti. I motori utilizzati sono quattro e sono gli stessi installati nelle navi, quindi hanno una grande potenza. Il sistema è studiato perché se anche avvenisse un calo di corrente, interverrebbero delle salvaguardie per evitare la mancanza di energia elettrica: ogni dispositivo, infatti, ha una doppia alimentazione.
«Presto installeremo dei pannelli fotovoltaici, in modo da poter usufruire di energia pulita e quindi ridurre l’impatto ambientale» spiega Gerardo Geron, responsabile dell’automazione aziendale. I server all’interno della struttura di corso Stati Uniti sono 238 ma al loro interno ci sono circa 2500 server virtuali: sono disposti all’interno di “isole” chiuse come fossero serre. Al loro interno vengono costantemente raffreddati perché tra i 40 e i 50 gradi le macchine si spengono e lavorando molto hanno bisogno di mantenere una temperatura sotto i 36 gradi. Il sistema è controllato in ogni momento e anche se dovesse capitare l’irreparabile ci sono altri due Data Center, in modo da non perdere mai dati. «Riceviamo in media dai 150 ai mille attacchi informatici al giorno ma riusciamo a fermarli prima che possano fare danni, per questo la nostra affidabilità è così alta. Aggiorniamo i sistemi 10 mila volte l’anno» riferisce Geron.

di Silvia Moranduzzo

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