Muore Dario Fo. Premio Nobel e una vita dedicata al teatro e all'impegno sociale

Muore nella notte Dario Fo all'ospedale Sacco di Milano per una patologia polmonare che già lunedì si era aggravata. Aveva 90 anni, 70 dei quali spesi per l'arte e per il teatro, quasi sempre accompagnato dalla moglie Franca Rame, venuta a mancare nel 2013.
Inventore del "grammelot", lingua particolare che usava nei suoi spettacoli teatrali per la quale ha preso ispirazione dagli abitanti di Sangiano, in Lombardia, dove era nato. Recita in radio e poi a teatro incontra quella che sarà sua moglie. E' stata lei a prendere l'iniziativa perché Dario era troppo intimidito dalla sua bellezza e racconta così il primo bacio: "Io non ero nessuno, ero uno spilungone tutto orecchie, intimidito dalla sua bellezza e dunque casto. Allora un giorno lei mi prese dalle spalle, mi mise contro un muro e mi baciò. Lì iniziò tutto". Si sposano nel 1954 e un anno dopo nasce il figlio Jacopo, nonostante l'attività teatrale di entrambi non si fermi. I successi dei loro spettacoli incuriosiscono la Rai che tuttavia li caccia 15 anni dopo perché non gradisce gli sketch a sfondo sociale. L'impegno politico ha caratterizzato tutta la vita di Dario Fo che non solo inseriva messaggi nei suoi spettacoli, ma interveniva apertamente nella vita pubblica. Nel 1970 fonda il gruppo "Collettivo la Comune" con il quale occupa la Palazzina Liberty a Milano nel 1974: diventerà il centro della controinformazione di quegli anni del capoluogo lombardo. Vicino alla sinistra extraparlamentare, fonda con la moglie "Soccorso Rosso" per sostenere i detenuti politici. Gli anni '70 sono per la coppia molto intensi, tra l'arresto di Dario per resistenza a pubblico ufficiale e il rapimento e lo stupro di Franca ad opera di fascisti con la connivenza dello Stato. Se l'obiettivo era zittirli non ci sono riusciti.
Nel 1997 Dario Fo vince il premio Nobel e diventa consigliere comunale a Milano nel 2006. Questa sarà l'unica occasione nella quale l'impegno teatrale rallenterà. Si schiererà con il Movimento 5 stelle portando avanti l'impegno politico da cittadino.
Il 29 maggio 2013 perde la sua metà, un dolore che non riesce a descrivere. Nonostante la malattia polmonare prosegue con il teatro, la pittura, la scrittura e la politica, fino alla fine.


di Silvia Moranduzzo

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